Coccodrilli

4 Feb 2017 | 5 commenti


Crocodylus niloticus.

L’ordine Crocodylia attualmente comprende 23 specie tra coccodrilli, caimani, alligatori e gaviali.

Sopravvissuti a milioni di anni di evoluzione, di ere geologiche, di sconvolgimenti tettonici, di cambiamenti climatici e di altre vicissitudini geologiche, oggi si ritrovano faccia a faccia con l’uomo. È una vera lotta per la sopravvivenza, quella dei coccodrilli.

Nella sola Florida (USA) negli anni settanta rimanevano poco più di 400 alligatori, l’espansione umana li aveva costretti a fuggire da gran parte degli ambienti in cui solitamente vivevano.

Coccodrilli

Alligator mississippiensis

Gli umani li decimarono per la pelle e per la loro sicurezza personale, o al massimo li catturavano per gli zoo. Fortunatamente oggi ci sono misure di salvaguardia e gli animali si stanno ripopolando in fretta. Nel resto del mondo le cose non sono andate meglio.

Il coccodrillo è stato sempre perseguitato, o magari venerato, come nel caso degli antichi Egizi.  In Australia il gigantesco coccodrillo marino (Crocodylus porosus) è stato cacciato sin quasi all’estinzione, oggi è una macchina da soldi turistica che fa gola al governo australiano.

Coccodrilli

Australia, Crocodylus porosus.

Ma chi sono i coccodrilli?

I coccodrilli moderni, come li conosciamo noi per intenderci, sono presenti sulla terra da circa 80 milioni di anni; ma la storia dei coccodrilli è molto, molto più vecchia… anzi vetusta.

Mi verrebbe da dire proprio: “Quando i coccodrilli dominavano la Terra”, parafrasando una delle scene finali di Jurassic Park.

I Crurotarsi, lontani progenitori dei coccodrilli, comparvero circa 240 milioni di anni fa, nel triassico medio, e la maggior parte dei paleontologici concorda sul fatto che i primi caratteri morfologici dei coccodrilli comparvero proprio nei crurotarsi.

I crurotarsi erano presenti sulla terraferma e da loro si evolse il primo rettile con caratteristiche coccodrillomorfe, il Protosuchus.

Coccodrilli

Crocodylia moderni.

Il clima del triassico era caldo, con poche variazioni dai poli all’equatore, non come oggi; non ci sono evidenze di calotte polari ghiacchiate, per lo meno non con gli spessori attuali derivati dal quaternario (eccetto la vistosa diminuzione degli ultimi anni). Le grandi foreste di conifere arrivarono nel triassico superiore, che marcavano un clima generale più secco. In questo ambiente vivevano i crurotarsi.

Bisogna tenere bene a mente che gli antichi antenati dei coccodrilli (così come per i Pterosauri) si sono evoluti a partire da un predecessore comune per poi diversificarsi in una miriade di forme e dimensioni.

Nel triassico superiore, l’estinzione di massa che colpì la Terra 200 milioni di anni fa, estinse i crurotarsi. Fu un’occasione d’oro per i dinosauri, che si liberarono dalla loro nicchia ecologica per espandersi in tutto il mondo.

I Plesiosauri dominavano invece le acque marine, lasciando poco spazio ai concorrenti (persino gli squali moderni dovranno attendere altri 100 milioni di anni). I coccodrilli occuparono gli unici habitat disponibili: fiumi, laghi, paludi e acquitrini.

Naturalmente c’erano alcune specie marine che riuscirono ad avere il loro spazio ecologico, ma erano molto inferiori in numero rispetto ai cugini d’acqua dolce.

Coccodrilli

Crocodylus niloticus, Botswana.

Molti scienziati sono d’accordo sul fatto che questo vincolo delle acque dolci sia stato un freno alla loro evoluzione ma l’altra faccia della medaglia è anche che sia stata la loro salvezza; non a caso i coccodrilli sopravvissero all’estinzione di massa del limite K-T, che cancellò i dinosauri.

I coccodrilli convissero perfettamente con i mammiferi per i successivi 65 milioni di anni, sino all’arrivo del loro peggior nemico: Homo sapiens, l’unica specie che non trova equilibrio.

Verrebbe da chiedersi: perché dopo la scomparsa dei dinosauri, i coccodrilli non colsero l’occasione per dominare la Terra definitivamente? La risposta è che i mammiferi avevano già iniziato la loro diversificazione che li avrebbe portati al dominio della Terra, i coccodrilli rimasero completamente isolati… Da un punto di vista paleontologico.

Uno dei successi evolutivi dei coccodrilli, nell’arco di 250 milioni di anni è stato il fatto di poter occupare nicchie ecologiche in habitat sia marini e sia terrestri, nutrendosi di ogni tipo di cibo, praticamente.

Coccodrilli

Crocodylus niloticus, Botswana.

E oggi com’è la situazione di queste magnifiche creature?

Oggi i coccodrilli da “pelle” possono essere allevati legalmente e macellati: paradossalmente questo sistema ha permesso ad alcune specie di riprendersi dall’orlo dell’estinzione. Difatti oggi solo 7 specie su 23 sono a rischio.

Alcuni di essi, come l’alligatore cinese (Alligator sinensis) e il coccodrillo delle Filippine (Crocodylus mindorensis) non hanno più, di fatto, un loro habitat.

La popolazione del gaviale del Gange (Gavialis gangeticus), una specie dal muso sottile, un tempo diffusa dal Pakistan alla Birmania, dopo un ventennio di salute (1990-2010), ha subito un nuovo crollo, tanto da essere tornata ad alto rischio estinzione; in condizioni naturali restano meno di cinquecento gaviali tra India e Nepal.

L’alligatore (Alligator mississippiensis) ha invece avuto una ripresa incredibile.

Il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus), che ho avuto modo di ammirare nel Delta dell’Okavango, in Botswana, durante un mio recente safari, domina indiscusso in gran parte dell’Africa, nonostante debba dividere il territorio con l’ippopotamo anfibio.

Coccodrilli

Crocodylus niloticus, Botswana.

Il coccodrillo marino, pocanzi citato, era un tempo distribuito sino alle coste dell’India orientale, della Thailandia e di gran parte dell’Indonesia. Oggi è ampiamente diffuso in Australia e Papua Nuova Guinea, dove è comune. Storicamente ne sono stati trovati esemplari anche in Giappone e alle Seychelles.

È del 2013 la buona notizia invece che interessa il caimano jacaré (Caiman yacare) e della sua rinascita demografica nelle paludi brasiliane grazie ai programmi di salvaguardia. In passato i caimani jacaré furono quasi sterminati dai cacciatori ma oggi i loro occhi brillano nella notte a migliaia, se illuminate una palude nel cuore della notte.

L’ordine Crocodylia è sopravvissuto a sconvolgimenti inimmaginabili ma oggi deve affrontare la sfida più dura della sua intera storia evolutiva.

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Aaronne Colagrossi
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